L'arte Raku

“Gioia di vivere”. E’ questo ciò che in giapponese significa Raku, tecnica nata nella terra del Sol Levante per mano di Chojiro – ceramista vissuto nel XVI secolo – e legata alla filosofia Zen e al rito del thè. 

Sperimentazione, istintività ed emozione caratterizzano questa tecnica che non può che coinvolgere chi entra in contatto con materiali  naturali come le argille e gli ossidi, li lavora, li foggia e crea forme e colori di una brillantezza particolare. 

Unica è la magia di questo processo che tanto affascinò Nico Toniolo, durante il Simposio di Nove del 1978 dove incontrò il Maestro Norio Shibata che portò in Veneto i primi lavori Raku.

Da quel momento è cominciata per l’artigiano novese la ricerca e il perfezionamento di nuovi colori e smalti non presenti sul mercato, in un processo di rivisitazione e occidentalizzazione della tecnica giapponese. 

Tutti gli oggetti realizzati al laboratorio sono foggiati a mano e sono decorati con smalti nati “in casa” per poter così ottenere gli effetti, le tonalità e le iridescenze tipiche delle collezioni Raku firmate dalla Bottega del Tornio.

Le 7 fasi della lavorazione

Lavorazione dell'impasto (argille refrattarie) con varie tecniche, dal tornio al colombino
Fase 1
Essiccatura
Fase 2
Cottura in appositi forni a 1.000°C
Fase 3
Decorazione con smalti e ossidi con areografo, pennello, tecnica a bagno
Fase 4
Seconda cottura a 920°C per circa un'ora
Fase 5
Riduzione: l'oggetto ancora incandescente viene depositato nella segatura dove viene lasciato bruciare
Fase 6
Il blocco della riduzione si ottiene immergendo nell'acqua il pezzo dove in seguito a uno shock termico appare l'effetto craquelé insieme a dei riflessi metallici
Fase 7
Ed ecco il risultato finale!
Raku